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Descrizione:
ENEGO – FRIZZON
Frizzon: la piccola Marcesina. Un pianoro formato dalla morena portata dal ghiacciaio della Valsugana durante l’ultima glaciazione. Un tempo popolosa frazione dove si coltivava anche l’orzo e il frumento, ora sono rimaste poche persone che salgono per il fine settimana.
Dal centro di Enego si percorre prima via Marconi e poi via Grottolea, sempre su strada asfaltata si supera località Laita, dove è ancora visibile il cippo n°4 del 1752 che segnava il territorio sotto la giurisdizione del Castel Ivano di Borgo Valsugana, e si raggiunge Frizzon con i suoi prati e la sua chiesetta. Il rientro avviene per la stessa via di salita.
ENEGO – CORNETTA
Dal centro di Enego si prosegue per via Valdifabbro fino a raggiungere via Coste di Là dove si abbandona la strada asfaltata per il sentiero CAI 868 che porta in località Cornetta. Da qui si scende per la strada provinciale fino ad un bivio sulla destra che in ripida discesa porta in via Tabaro, via Cappellari e nuovamente in centro.
ENEGO – VELTE
Dal centro del paese salire per il viale di Sant’Antonio con l’omonima chiesetta e superare il cimitero. Per strada sterrata e per prati raggiungere il colle del Bartaise fino ad incrociare il sentiero CAI 791 che scende sulla sinistra e scendere per mulattiera fino alle prime case del Velte. Da qui per strada asfaltata pianeggiante raggiungere la chiesa di Fosse e per il sentiero della Piovega di Sotto (CAI 791) ritornare, in ripida salita, ad Enego.
ENEGO – BARTAISE
Dal centro del paese salire per il viale di Sant’Antonio con l’omonima chiesetta e superare il cimitero. Per strada sterrata e per prati raggiungere il colle del Bartaise fino ad incrociare il sentiero CAI 791 che scende sulla destra e porta in via Valdifabbro. Prima di lasciare il colle meritano una visita le enormi querce secolari del Bartaise. Scendere per sentiero in Valdifabbro e, in salita, superare via Murialdo e ritornare in centro.
ENEGO – VALDICINA
Dal centro di Enego scendere per via Murialdo, superare via Valdifabbro, via Coste, e in leggera discesa raggiungere località Valdicina. Prima di ripercorre la stessa via di andata per ritornare ad Enego merita sicuramente una visita la grotta con i bei lavatoi in pietra e il capitello alla Madonna.
ENEGO – VALGODA
Dal centro del paese proseguire per via Valdifabbro e via Coste fino a raggiungere Valdicina. Da qui per strada asfaltata in salita, superate due gallerie con splendida vista sul Canale di Brenta si raggiunge Valgoda. Prima di lasciare questo angolo di paradiso merita sicuramente una visita la chiesetta e gli imponenti terrazzamenti usati per la coltivazione del tabacco. Il rientro avviene o per la stessa via di salita o proseguendo raggiungere località Corlo, Dori, e per strada provinciale nuovamente ad Enego.
STONER – MONTE SPITZ
Da Stoner scendere per il viale principale, lasciata a sinistra la strada per il cimitero, si supera via Montagnola e per strada sterrata (sentiero CAI 785) si raggiunge la sommità del Monte Spitz con la Croce e un piccolo altare. Ritornati sui propri passi al bivio si aggira sulla destra il colle del cimitero per ritornare a Stoner.
STONER – GODELUNA
Da Stoner scendere il viale principale ed imboccare la strada che scende sulla sinistra e con qualche tornante conduce alla contrada di Godeluna. Prima di lasciare questa contrada, e ripercorre la stessa via per ritornare a Stoner, merita sicuramente una visita la bella chiesetta di San Valentino recentemente ristrutturata grazie alla caparbietà e volontà di alcune persone del luogo.
STONER – LESSI -FRISONI
Da Stoner scendere il viale principale ed imboccare la strada che scende sulla destra e con qualche tornante porta in contrada Lessi. Da qui la vista sull’imponente viadotto della Valgadena, uno dei più alti d’Europa, è impressionante. Dalle prime case di Lesse prendere la strada forestale che in piano conduce in contrada Frisoni. In questa splendida contrada i numerosi “barchi” (tettoie usate per il deposito del fieno) sono testimonianza dei tempi andati e dei lavori perduti. Ora per strada asfaltata salire fino ad incrociare la strada provinciale proveniente da Asiago e seguendola verso destra ritornare a Stoner.
FRIZZON – VALMARON
Raggiunta località Frizzon e lasciata l’auto si prosegua sulla strada asfaltata di sinistra che in salita conduce in località Tana. Ora per strada sterrata in salita prima ed in piano poi, lasciata sulla destra la carrareccia per Croce di Campo, si raggiunge località Stazio. Da qui in discesa si raggiunge velocemente Val Maron. Ritornati in località Stazio scendere per sentiero CAI 869/B fino ad incrociare la strada asfaltata percorsa all’andata e per la stessa via scendere a Frizzon.
SENTIERO NATURA
Il sentiero natura realizzato nel 2015 dall’Associazione storico-culturale “dalla Brenta all’Ortigara” compie un facile anello di circa 5 km attorno a Frizzon con la possibilità di visitare una parte nascosta, ma ricca di storia, di questa contrada.
Poco prima di giungere a Frizzon una bacheca sulla destra indica l’inizio del “Sentiero natura”. Il sentiero procede in leggera discesa, ad un tratto una deviazione sulla destra indica la possibilità di visitare i resti di una calcara, si continua in piano fino ad arrivare nei pressi del Vallone. Ora in salita, sempre con il Vallone sulla destra, si incrocia la “Via Traversa”, dove c’è una prima possibilità di rientro. A destra, in discesa si raggiungono i due cippi n° 28 che segnavano il confine di stato tra Venezia e Austria. Si risale sul fondo del Vallone fino a trovare i due cippi n° 27. Da qui una breve deviazione consente di visitare le vasche di rilancio dell’acquedotto che durante la Prima Guerra Mondiale portava l’acqua dalla Brenta al Forte Lisser. Ora a sinistra, per sentiero CAI 869, si ritorno sulla strada sterrata che ancora verso sinistra riporta a Frizzon. Il percorso può essere fatto anche al contrario.
MARCESINA: ATTORNO ALLA TORBIERA DI SAN LORENZO
La torbiera di San Lorenzo (o Palù di sopra) è un ambiente naturale particolare e raro. Alla fine dell’ultima glaciazione (10.000-80.000 a.C) il rapido scioglimento del ghiacciaio che dalla Valsugana entrava in Marcesina creò dei laghetti glaciali, dove l’ambiente privo di ossigeno impedì la decomposizione dei microorganismi che divennero torba impermeabilizzando il fondo del laghetto. Il torrente che proviene da Ovest alimentava la torbiera favorendo lo sviluppo degli sfagni (muschi tipici della torbiera) che si nutrono esclusivamente di acqua piovana. In questa particolare piante mentre la parte superiore cresce la parte inferiore muore diventando a sua volta torba e innalzando il livello della torbiera. Attualmente la torbiera di San Lorenzo si trova in uno stato di transizione tra la torbiera bassa (alimentata dal torrente) e quella alta (dove la torba ha superato il livello dell’acqua e vive esclusivamente di acqua piovana).
Raggiunta Marcesina e lasciata l’acqua nei pressi dell’Albergo Marcesina, a piedi si raggiunge la chiesetta di San Lorenzo, e prima per sentiero CAI 869 e poi per pascoli si compie un meraviglioso e facile giro ad anello seguendo il filo spinato che delimita l’accesso alla torbiera (zona SIC).
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